Torta greca all’arancia originaria dell’isola di Creta
SALTA ALLA RICETTAIl mio DNA dice che sono greca per il 71%, ho fatto le mie ricerche e ne sono venuta a capo con grande sorpresa, poi è venuto fuori l’orgoglio di appartenere con radici profonde ai territori in cui vivo: la Magna Grecia delle coste calabre.
Ma ad essere sincera, ciò che mi ha fatto approdare alla Portokalopita non è un sentimento patriottico, ma una stuzzicante curiosità. Questa torta ha un procedimento particolare.
La farina viene completamente sostituita dalla pasta fillo, seccata in forno e ridotta in piccoli frammenti, come fossero coriandoli.
Dopo la cottura la torta viene imbevuta da uno sciroppo all’arancia e spezie, poi consumata il giorno dopo.
Già questo basta per accendere la mia curiosità e dare un nuovo scopo alle ultime arance che ho sull’albero, biologiche quindi ottime nella loro interezza, buccia compresa.
Moltissimi dolci mediorientali sono caratterizzati dall’uso della pasta fillo, i più comuni sono gli ormai famosissimi baklava, mentre molti altri sono imbevuti da sciroppi zuccherini addizionati a succhi di frutta spremuta o petali di fiori bolliti, e questo indipendentemente dalla loro consistenza, che si tratti di biscotti, di frittelle dolci o impasti cotti, come nel nostro caso.
Ma nella Portokalopita, l’uso di questi ingredienti, in particolare della pasta fillo, assume un senso tutto particolare. La sensazione che si ha all’assaggio è quella di una texture spugnosa, che favorisce l’assorbimento dei liquidi, quindi anche succosa, quasi sciroppata. Quello che si prova al palato non è completamente nuovo, si avvicina al sentore di un babà inzuppato, anche se meno compatto e più sfilacciato.
Esattamente come il babà, questa torta si accompagna alla perfezione con una parte più cremosa. Potete affiancare le porzioni di torta da una cucchiaiata abbondante di yogurt greco da spalmare sulla superficie o da dosare a seconda dei gusti mettendolo accanto.
Nelle versioni più moderne, la Portokalopita viene servita con una pallina di gelato, ma ritengo che questa opzione sia dettata dall’influenza che hanno avuto molti dolci d’oltreoceano che spesso vengono serviti così. Lo yogurt, invece, con la sua spiccata acidità, accompagna molto meglio la dolcezza della torta e dello sciroppo di cui è imbevuta, creando un’armonia di sapore davvero speciale che non restituisce il gelato, seppure sulle prime possa apparire più goloso.
Ho servito la Portokalopita con yogurt greco alla vaniglia e ne sono davvero entusiasta!
Dal persiano Narang al Portokali greco, l’arancia ha due nomi affascinanti!
Qualche giorno fa vi ho chiesto come si dice arancia nel vostro dialetto, qualcuno mi ha risposto e come sempre accade, ha schiuso influenze linguistiche affascinanti: Çetrōn in genovese, Naransa in veneto, Purtuall in napoletano e… Portigallo in calabrese.
In effetti in greco Portokali è l’arancia, Pita è la torta.
Pare che all’inizio, fin dall’antichità, si conoscesse l’arancia amara, diffusa dal medio oriente nei nostri territori, ma quando nel 1500 i portoghesi importarono la varietà dell’arancia dolce dall’oriente. D’improvviso quel frutto profumato ma dal sapore piuttosto ostico mutò profondamente diventando più delizioso, e tutti, ma proprio tutti cominciarono a chiamarlo col nome della nazione che dava i natali a quegli esploratori tanto audaci da portarci frutti lontani così nuovi e buoni. Per qualcuno Portogallo è diventata una maniera dialettale di chiamare l’arancia; altre nazioni, invece, cambiarono proprio nome al frutto. A questo proposito, ho trovato un articolo che spiega chiaramente la storia di un nome apparentemente strano, eccolo, vi consiglio di leggerlo.
Portokalopita
Equipment
- 1 pentolino piccolo
- 1 spremiagrumi
- 1 Ciotola capiente
- 1 sbattitore elettrico
- 1 teglia rettangolare
Ingredienti
Per lo sciroppo
- 380 ml acqua
- 300 gr zucchero semolato
- 1 stecca cannella
- 1/2 cucchiaino fiori d'arancio
- 1 arancia da spremere
Per la torta
- 450 gr pasta fillo seccata al forno e sbriciolata
- 4 uova
- 150 gr zucchero semolato
- 2 vasetti yogurt greco bianco o alla vaniglia
- 2 cucchiaini lievito per dolci
- 200 ml olio di semi di arachide
- 2 arance biologiche per la scorza e il succo
Istruzioni
Per lo sciroppo
- Spremere l'arancia e versate il succo in un pentolino assieme all'acqua, lo zucchero, la stecca di cannella e l'aroma di fiori d'arancio.
- Portate a ebollizione, abbassate la fiamma e lasciate restringere lo sciroppo per 15 minuti.
- Al termine del tempo stabilito spegnete il fornello e lasciate raffreddare.
Per l'impasto
- Mentre lo sciroppo cuoce, occupatevi della pasta fillo. Separate i fogli e posizionateli accartocciati su una teglia ampia e bassa, facendoli seccare in forno a 100 gradi.
- Man mano che la fillo secca, toglietela dal forno e riducetela in piccoli frammenti, come fossero coriandoli. Teneteli da parte.
- Preriscaldate il forno a 180 gradi e preparate l'impasto montando le uova con lo zucchero finchè il composto non diventa chiaro e gonfio.
- Aggiungete al composto la scorza grattugiata di due arance, lo yogurt greco e il lievito, mescolando delicatamente con un cucchiaio dal basso verso l'alto.
- Proseguite aggiungendo il succo delle due arance di cui avete precedentemente utilizzato la scorza e l'olio di semi d'arachide. Mescolate sempre delicatamente dal basso verso l'alto.
- Incorporate ora le briciole di pasta fillo, poco per volta, fino ad amalgamarle perfettamente all'impasto.
- Imburrate e infarinate una teglia rettangolare e versate al suo interno l'impasto. Cuocete per 50 minuti.
- Sfornate il dolce e versate lo sciroppo sulla superficie, cercando di distribuirlo uniformemente. Attendete che il dolce abbia assorbito tutto il liquido e che sia completamente freddo prima di tagliarlo in quadrati e servirlo.
- Servite la Portokalopita da sola o con un generoso cucchiaio di yogurt greco bianco o alla vaniglia, posto di fianco o in superficie.
Alla prossima ricetta, Liz.
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